Autodiagnosi per la Disfunzione Erettile: l’Importanza di Intervenire a Livello Psicoterapeutico

impotenzaQui sotto viene pubblicato un test, l’Indice Internazionale delle Disfunzione Erettile (lief), che va ad indagare la funzione sessuale, con lo scopo  di individuare quelle situazioni che potrebbero necessitare di un approfondimento con uno specialista.

Come si esegue il test?
Il test si esegue leggendo le domande e segnando il punteggio accanto alla risposta che più si avvicina alla propria situazione. Terminato il test si sommano i punteggi delle singole domande e si calcola l’indice della disfunzione erettile. A seconda del punteggio, la disfunzione erettile, è considerata: assente con un risultato tra 26 e 30; lieve tra 17 e 25; moderata tra 11 e 16; grave tra 6 e 10.

Nelle ultime 4 settimane quante volte è stato in grado di avere un’erezione durante l’attività sessuale?

  • Non ho avuto attività sessuale (0)
  • Quasi sempre o sempre (5)
  • La maggior parte delle volte (molto più della metà delle volte) (4)
  • Qualche volta (circa la metà delle volte) (3)
  • Poche volte (molto meno della metà delle volte) (2)
  • Quasi mai o mai (1)

Nelle ultime 4 settimane, quando ha avuto delle erezioni in seguito a stimolazione sessuale,  quante  volte erano sufficienti da permettere la penetrazione?

  • Non ho avuto alcuna attività sessuale (0)
  • Quasi sempre o sempre (5)
  • La maggior parte delle volte (molto più della metà delle volte) (4)
  • Qualche volta (circa la metà delle volte) (3)
  • Poche volte (molto meno della metà delle volte) (2)
  • Quasi mai o mai (1)

Nelle ultime 4 settimane, quando ha tentato di avere un rapporto sessuale, quante volte è stato in grado di penetrare la sua partner?

  • Non ho tentato di avere rapporti sessuali (0)
  • Quasi sempre o  sempre (5)
  • La maggior parte delle volte (molto più della metà delle volte) (4)
  • Qualche volta (circa la metà delle volte) (3)
  • Poche volte (molto meno della metà delle volte) (2)
  • Quasi mai o mai (1)

Nelle ultime 4 settimane, durante il rapporto sessuale, quanto spesso è stato in grado di mantenere l’erezione dopo  aver penetrato la partner?

  • Non ho tentato di avere rapporti sessuali (0)
  • Quasi sempre o  sempre (5)
  • La maggior parte delle volte (molto più della metà delle volte) (4)
  • Qualche volta (circa la metà delle volte) (3)
  • Poche volte (molto meno della metà delle volte) (2)
  • Quasi mai o mai (1)

Nelle ultime 4 settimane, durante il rapporto sessuale,  quanto è stato difficile mantenere l’erezione fino al completamento del rapporto?

  • Non ho tentato di avere rapporti sessuali (0)
  • Estremamente difficile (1)
  • Molto difficile (2)
  • Difficile (3)
  • Poco difficile (4)
  • Per niente difficile (5)

Nelle ultime 4 settimane, come valuterebbe il suo livello di fiducia nel poter raggiungere e mantenere un’erezione?

  • Molto alto (5)
  • Alto (4)
  • Moderato (3)
  • Basso (2)
  • Molto basso o del tutto nullo (1) 

Come leggere il risultato del test?
Il risultato del test non è da considerarsi al pari di una verità eterna, o come il dover prendere atto di una situazione incurabile e cronica, bensì come una fotografia che può evidenziare una possibile situazione di disagio. In ogni caso il punteggio conseguito nel test va interpretato con intelligenza in relazione a quella che è la situazione specifica della singola persona.
Il test è solo uno strumento che può aiutare nel cogliere una difficoltà, ma non può sostituirsi alla sensibilità interpretativa della persona o alla sensibilità clinica dello specialista che segue la persona.
Facciamo un paio di esempi per rendere più chiaro il motivo del perché il test è solo uno strumento che non considera le differenze intrinseche alle varie situazioni. Stando esclusivamente al risultato del test, una persona che ottiene un punteggio molto basso perché nell’ultimo mese non ha avuto attività sessuale dovrebbe necessariamente avere un grave problema di disfunzione erettile, ma evidentemente questa è una conclusione frettolosa. La persona in questione potrebbe semplicemente non avere una relazione al momento e non averne voglia, senza che ciò debba far sospettare un’ astinenza sessuale legata a problemi di impotenza. Stando sempre solo all’indice finale ricavato dal test, persone giovani o comunque poco esperte da un punto di vista sessuale dovrebbero quasi tutte avere difficoltà erettili. Anche questa può essere una conclusione fallace. In realtà molti adolescenti/giovani adulti che si stanno affacciando da poco alla sessualità possono subire il peso di una fisiologica “ansia da prestazione” che tende a scomparire con l’acquisizione di una maggiore esperienza sessuale. In sostanza, concludendo questo breve paragrafo sul “come leggere il test”, si può dire che il test va letto cum grano salis.

Quando chiedere un intervento psicoterapeutico?
Fatte salve le premesse sul fatto che l’esito del test deve essere sempre interpretato, è consigliabile un intervento psicoterapeutico quando la persona avverte che il suo problema di impotenza non è più un qualcosa di brevemente temporaneo, legato all’azione di qualche fattore avvertito come particolarmente stressante, bensì una difficoltà psichica che si sta progressivamente cronicizzando.

Perché è utile l’intervento psicoterapeutico?
L’intervento psicoterapeutico è utile perché la disfunzione erettile costituisce uno dei sintomi più gravosi e fastidiosi nella vita di un uomo. L’impotenza, infatti, colpisce duramente un uomo da almeno due diverse prospettive psichiche: da quella intrapsichica e da quella interpersonale. Da un punto di vista intrapsichico, l’impotenza va a toccare l’identità stessa di un uomo, il suo sentirsi pienamente fallico nel significato più lato del termine. Da un punto di vista interpersonale, l’impotenza rischia fortemente di compromettere il rapporto con la partner, anche perché quest’ultima potrebbe sentirsi non amata e non desiderata a sufficienza dal partner. Il lavoro psicoterapeutico è utile nella misura in cui, riuscendo a ben considerare la complessità sintomatologica dell’impotenza, restituisce ad un uomo la sua capacità di amare e di vivere bene la sua identità maschile. Ciò avviene aiutando l’uomo ad elaborare sia quelle situazioni che ha vissuto come fallimenti personali, sconfitte, colpe e manchevolezze, che ne hanno intaccato il suo sentirsi fallico, sia elaborando compiutamente il valore comunicativo del sintomo “disfunzione erettile” all’interno della coppia.

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